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I romanzi di
Randy Taguchi :

> Presa elettrica
> Antenna

> Mosaico

Biografia

Randy Taguchi, nata a Tokyo nel 1960, è considerata una vera pioniera di internet. Già nel 1996 il suo sito aveva più di centomila accessi. Dopo l'uscita di quattordici romanzi e altrettanti saggi, Randy taguchi è oggi un punto di riferimento per i temi dell'occulto e della sessualità. Presa Elettrica, insieme ai due sequel Antenna e Mosaic (entrambi di prossima pubblicazione per Lain), in Giappone ha venduto oltre un milione di copie. Presa Elettrica è stato uno dei maggiori bestseller degli ultimi anni in Giappone dove ha venduto oltre un milione di copie.

 

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Links :

> Fazi Editore , il sito ufficiale dell'editore italiano

 
 
 
 

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Scrittrici giapponesi  Randy Taguchi

Presa elettrica  

     
     
 

La copertina :


Autore :  Randy Taguchi
Titolo originale : Konsento
Editore italiano : Lain (dstribuito da Fazi editore), 09/2006
Traduzione : Gianluca Coci
Pagine : 304
Prezzo : Euro 14,50
ISBN 88-7625-019-0
 

Spiritualità, erotismo, sciamanesimo e sovrannaturale nel romanzo giapponese più originale e sensuale degli ultimi anni.

"Il libro più geniale che abbia letto negli ultimi dieci anni", Ryu Marakami.
 

Una breve introduzione :

Dopo una notte di sesso con il suo collega Kimura (una notte tanto intensa da farlo sentire come rinato), la giovane giornalista finanziaria Yuki tornando a casa vede in lontananza suo fratello Taka con il loro cane Shiro, ma questo dovrebbe essere impossibile visto che il cane è morto da parecchi anni. Poco dopo Yuki riceve una telefonata dei suoi genitori che le annuncia la morte di Taka, apparentemente lasciatosi morire di inedia nel proprio appartamento e ritrovato praticamente decomposto circondato solo da prese di corrente nella casa vuota… Per Yuki è l'inizio di un viaggio alla scoperta del mistero dietro la morte di Taka che la porterà a scoprire anche il proprio straordinario potere di sciamana sessuale, un potere che le permette di "vedere" le malattie nei suoi partner e rigenerarli attraverso il sesso…
Presa elettrica è stato uno dei maggiori bestseller degli ultimi anni in Giappone, rappresenta un incontro straordinario tra romanzo fantastico ed erotico e ci accompagna nella generazione dell'Hikikomori (la sempre più diffusa e gravissima patologia di recludersi in casa).

 

Banana Yoshimoto su Randy Taguchi, l'autrice di Presa elettrica.
Articolo pubblicato in Italia su "Vanity Fair"

Quando ho letto Presa elettrica di Randy Taguchi, quello che mi ha stupito di più è la quantità di rabbia che può essere contenuta in un solo libro. Non avevo mai letto frasi così traboccanti di rabbia, una rabbia ingorgata, senza via di sfogo. Com'è possibile, ho pensato, che tutta questa intelligenza, questa oggettività, questa capacità di spiegare le cose con tanta lucidità, una conoscenza così approfondita di sé, non siano capaci di cancellare «la rabbia trattenuta verso la sofferenza provata fino a adesso»?
Ma forse è proprio qui la forza di un romanzo straordinario, in cui tutti questi elementi si combinano in un caos primordiale.

La realtà che si cela negli abissi del cuore di Randy mi è oscura, ma non i suoi romanzi. È incredibile come le opere degli ultimi anni abbiano acquisito quella trasparenza che dà loro la libertà di entrare e uscire a piacere dal cuore delle persone. Un'arte suprema, oserei dire, riservata a pochissimi.
In frasi che scorrono con grande fluidità, Randy è capace di descrivere l'orrore più intenso con la stessa soave e distaccata innocenza di un bambino che fa merenda. Affronta a viso aperto odio, violenza, invidia, i sentimenti più oscuri dell'essere umano, riuscendo poi a evitarli con l'eleganza di uno scarto improvviso.
Che grande persona.
Prima di diventare così, però, posso intuire che razza di inferno sia stata costretta ad attraversare. Per quante persone siano innamorate di lei, per quanto possa essere desiderata, nessuno sarà mai in grado di comprendere appieno l'enorme peso che si porta dentro. La vedo rannicchiata con le ginocchia tra le braccia a scrivere, concentrata, per un tempo interminabile, gonfia di tutta la sua rabbia.

Nella realtà, Randy è una donna dalla pelle candida, gentile, sempre attenta agli altri, allegra e stimolante nella conversazione. Una donna di grande maturità, capace con la massima naturalezza di fare la cosa giusta al momento giusto, pronta a dare il consiglio più adatto alla persona che ne ha bisogno. Se è lei a dirti che tutto andrà bene, allora tutti ci credono, come stregati dalla magia delle sue parole.
Mi capita lo stesso però di intravedere uno sguardo maligno occhieggiare dalle sue profondità. Non rivolto verso di me, ovviamente, rivolto verso il mondo. Non per questo mi è mai piaciuta di meno, anzi, tutto questo si combina con quella sua risata allegra, quegli occhi limpidi e quelle movenze da cucciolo, andando a creare l'infinita vastità del suo mondo, la sorgente di un viaggio che non ha mai fine.
Chi è veramente passato attraverso le esperienze peggiori, sa che cosa sia il vero senso dell'umorismo. Ho la sensazione che la sua capacità di ridere in qualunque situazione derivi proprio da lì.

Una volta, sulla via del ritorno dopo una lezione di hula hula, ci mettemmo assieme a guardare la luna. Un pianeta le si stava avvicinando, splendeva come un diamante. Ci confidammo la gioia di essere riuscite a vedere insieme uno spettacolo del genere. Quella sera casualmente eravamo da sole. Era una sensazione particolare trovarsi in due a Shibuya, lo sfondo di uno dei suoi romanzi.
Quel settembre era stato un mese molto duro per entrambe, e parlammo di tutte le cose strane che ci erano accadute. Questo… quello… eh? Ma dici davvero? Ci dev'essere qualcosa che non va nel flusso energetico del Ki… mmh, mi sa che hai ragione… e così conversando arrivammo alla stazione.
Quella volta Randy mi raccontò di una cosa tremendamente triste che le era capitato di vedere, rammaricandosi di averlo fatto. Dopo avermene parlato, aveva la voce soffocata dal pianto. Anch'io, per un istante, non riuscii a trattenere le lacrime.
La luna ci stava guardando.
Da allora non abbiamo più avuto l'occasione di incontrarci da sole, c'è sempre stato qualcuno o qualcos'altro, i bambini, il lavoro. Ancora adesso però mi capita di ripensarci: in quel mese tremendo, che bella notte che ho passato. E ogni volta che mi viene in mente, chissà perché, in quella Shibuya vedo camminare due ragazzine, non certo “due signore” o “due scrittrici”.

Presa elettrica è sicuramente un romanzo duro. Non è per niente divertente. Tutto è urgenza, affanno, rincorsa disperata. La rabbia repressa non fa che aumentare dopo ogni contatto sessuale. Andare a letto con gli uomini per la protagonista è un servizio reso sotto la spinta del desiderio di essere amata, della solitudine, del brivido che dà, della voglia di umiliarsi, del voler affondare comunque in qualcosa fino a dimenticare tutto il resto. Un luogo in cui non ci sono carezze d'amore. In realtà per lei è l'abile uso delle parole in un dialogo a fare le veci del sesso tradizionale. Il sesso carnale è la pena autoinflitta, il desiderio di spaccare e rimescolare tutto. La risposta sembra essere lì, a portata di mano, ma poi non viene, perché non c'è una risposta. Randy maledice. Né lei né suo fratello sono stati cresciuti in modo da potersi godere una beata e ottusa felicità a questo mondo. Eppure si è costretti lo stesso a vivere, è lì l'oggetto della sua maledizione.
L'episodio che più mi è piaciuto è quello in cui la protagonista e il ragazzo venuto a pulire la stanza dal putridume lasciato dal cadavere del fratello riescono con semplicità a entrare in un contatto profondo. È questa secondo me la vera Randy. Niente di prefabbricato, nessun orpello, nessuna tensione. Dialoghi normali, facce normali, una curiosità misurata. Questa piccola, vera parte dentro di lei è ciò che le permette di vivere, che le fa scrivere ancora adesso dei romanzi. Non dico di desiderare che Randy lo capisca, no, però, ogni volta che ci penso mi viene voglia di ringraziarla, per come fa vivere questa parte di lei piccola e sincera, per i bei romanzi che ci fa leggere. Grazie alla piccola Randy dentro di lei, e grazie anche a un Dio che non so nemmeno se esista.
(Traduzione di Alessandro Clementi)
 

© 2000 by Randy Taguchi
© 2006 LainFazi srl, Roma


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Ultima modifica : 08/02/09 16.03.44

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