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Links :

> La Casta dei Meta-Baroni , il sito ufficiale

> La Caste des Meta-Barons , sito francese aggiornato e ricco d'informazioni 

> Alessandro Editore , il sito ufficiale dell'editore
italiano

> Les Humanoides Associés , il sito ufficiale dell'editore francese

> Biografia, bibliografia e recensioni , di Luca Lorenzon su Fucine Mute

> Gallerie d'immagini : 1 , 2

 
 

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Fumetti  Juan Gimenez

La casta dei Meta-Baroni : Othon il Trisavolo  

     
     

 

La copertina :

> Disegni : Juan Gimenez
> Soggetto : Alexandro Jodorowsky
> Editore : Alessandro Editore
> Data : 1998
> Prezzo (di cop.) : 29.000 Lit
> ISBN : 88-8285-001-3
 

Introduzione :

Premetto di essere cresciuta con le strip e che quindi i fumetti in senso stretto li ho iniziati a frequentare da poco, dato che li trovavo ‘pasticciati’, meno puliti nel tratto, nell’impaginazione e nella storia rispetto alla chiarezza geometrica della striscia autoconclusa.

I metabaroni mi avevano colpito per la bellezza del disegno, la sua raffinatezza e complessità -anche se la stereotipicità dei personaggi (uomini sempre muscolosi, donne che sfidano le leggi di gravità con il seno e il sedere, peraltro perennemente in bella vista), mi faceva un po’ sorridere.La storia però è opera di un personaggio assolutamente visionario come Alejandro Jodorowsky , regista, scenografo, sceneggiatore, scrittore, che aveva anche firmato la prima trasposizione di Dune per il grande schermo, mai uscita.
E questo è molto importante se si vuole capire questa saga: nel ciclo di Dune, infatti, Frank Herbert aveva inserito tutto quanto è la nostra memoria storica di occidentali: dalla storia antica (“Declino e caduta dell’Impero Romano” di E. Gibbon) alle tragedie di Euripide, all’Antico Testamento e al Corano fino alla commediografia rinascimentale.
Ci sono infatti nella saga di Jodorowsky tutti gli elementi di un’opera shakespeariana o dell’antica Grecia: tragedie familiari, incesti, guerre e morti, amori folli e destinati alla disgrazia; gli Atridi nello spazio, poteva essere il sottotitolo! – inserita nel contesto di un impero che sta crollando sotto il proprio peso (Gibbon) e diviso tra forze centrifughe che ne vogliono depredare le spoglie (le Shabda Oud mutuate dalle Bene Gesserit di Herbert e i Tecno Tecno che sono un misto tra i Mentat e la Gilda Spaziale di Dune).

Al posto della Spezia, qui c’è l’Epifite e così gli elementi per creare una bella storia complessa ci sono tutti.Ma anche la commedia fa capolino: a raccontare la storia infatti è un robot (di proprietà dell’ultimo metabarone) e ad ascoltarla è un suo compagno egualmente meccanico, due giullari destinati dagli autori ad alleggerire il pathos della vicenda con i loro siparietti.A cio’ si unisce l’omaggio ad un grande del fumetto mondiale come Moebius (per i non cultori di fumetti, a lui si devono i personaggi de ‘Il Quinto Elemento’) : la figura del meta-Barone (che diventerà Senzanome nel fumetto di cui parliamo) compare infatti per la prima voltra nella sua opera ‘L’Incal’.E così, l’autore di ‘La montagna sacra’, ‘El topo’ e ‘Santa sangre’, con l’aiuto del valente disegnatore Jimenez, decide di dare un passato a questo personaggio abbastanza marginale facendo nascere una ciclo di racconti che vanno molto oltre il semplice fumetto, carichi come sono del passato dell’Occidente.

Othon il Trisavolo, la trama :

L’episodio si apre sul presente, che vede Senzanome incontrare la misteriosa Animah che gli affida un neonato da allevare, togliendolo dall’apatia e dal desiderio di autodistruzione in cui è piombato.
Subito dopo passiamo al passato e alle origini della famiglia grazie alla domanda che uno dei due robot protagonisti della vicenda fà all’altro.

Othon Von Salza, il capostipite dei metabaroni è un avventuriero che ha sposato la figlia del Barone Castaka, famiglia che vive rinchiusa sul proprio pianeta, traendo la propria ricchezza dall’estrazione del marmo.
Ma i Castaka conservano da generazioni un segreto che potrebbe rivoluzionare l’intera galassia: una sostanza in grado di annullare la gravità.
Proprio per salvare Othon, rimasto vittima di un incidente in una cava, la moglie permetterà che la sostanza venga conosciuta da estranei. La vita della famiglia ne sarà sconvolta.
Il pianeta infatti viene attaccato da tutte le forze organizzate della Galassia, desiderose di ottenere il controllo di quella che tutti capiscono essere la sostanza più preziosa nell’universo. La moglie di Othon si fa uccidere e il figlio viene storpiato dal padre nel tentativo di impedirgli di seguire il destino della madre.
Othon si rivela un buon erede dei Castaka e sia il modo in cui gestisce la guerra sia la sua fedeltà alla famiglia imperiale lo fanno assurgere ai più alti gradi dell’impero. Proprio il regalo degli imperatori però sarà la sua rovina.
Da un passato ormai remoto viene riportato in vita un esemplare di un razza ormai estinta: un bellissimo cavallo da corsa con cui il figlio zoppo di Othon potrà tornare a correre e cacciare come ogni guerriero che si rispetti.
Ma, come ogni cosa rara, il cavallo suscita la cupidigia dei ladri che lo portano via. Othon parte a caccia dei malfattori, deciso ad ucciderli per riportare a casa l’amato cavallo. Non considera nemmeno per un istante che il figlio si sia accorto dell’accaduto e sia a sua volta sulle tracce dei rapitori.
Quando –nella nebbia – vede la sagoma del cavallo montato da un umano – certo che sia uno dei ladri – non esita a colpirlo e ucciderlo. Si macchia così del sangue del figlio che, nonostante la menomazione, era riuscito a ritrovare ed eliminare da solo uno dei ladri.
Pazzo di dolore, Othon non si accorge che l’altro è ancora vivo e lo vuole uccidere.

La reazione in extremis del barone glielo impedirà, ma non riuscirà ad evitare una conclusione per lui altrettanto disastrosa: Othon esce dal combattimento evirato.Senza più l’unico figlio e senza la possibilità di averne altri, la Casa dei Castaka sembra destinata a finire, ma l’imperatrice decide di intervenire in favore di chi aveva salvato la sua in passato e qualla del suo figlio-figlia in seguito, e invia a Othon una sacerdotessa di un culto dedito all’ingegneria genetica (plasmato di certo sulle Bene Gesserit del ciclo di Dune di Frank Herbert) che riuscirà a fecondare un proprio ovulo con il sangue invece che con il seme di Othon.
La gravidanza di Honorata e la nascita del figlio non saranno però senza problemi.
 

Preview, altre tavole :

Recensione a cura di  Federica

Per le immagini :© 1998 Alessandro Editore Srl, Bologna
©
1998 Humano S.A., Genève  © Juan Gimenez e Jodorowsky


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Ultima modifica : 08/02/15 12.58.40

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