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La trama :

Il ragazzo decide si sposarla superando al prova che la principessa – detta La Capricciosa – impone a tutti i suoi pretendenti: portarle una rosa blu.
Ma dato che tutti i Meta-baroni non si limitano ad innamorarsi, ma scoprono effettivamente la loro altra metà, la rosa che Aghnar mostrerà a Oda, invece di esssere fatta di pietre preziose o materiali rari, come quelle degli altri, non è fatta d’altro che del loro amore, che Oda – come Aghnar – prova immediatamente.
La giovane donna, quindi , non esita a seguire lo sconosciuto e ad aiutarlo nella sua vendetta contro le sacerdotesse che, a loro volta la stanno cercando per farne la madre del nuovo tentativo di ermafrodito, concepito da lei e dal loro dio Jejoh.
L’aiuto però le costerà carissimo: nell’unione tra la sua mente a quella di Aghnar ferito per contrapporsi alla forza mentale delle sacerdotesse, la sua viene distrutta.

E’ solo un corpo senz’anima, qiondi, quello che il nuovo barone porta via dalle rovine del pianeta dell’ ordine sacerdotale ormai distrutto.
E qui, con un colpo di scena, ricompare Honorata che non era affatto morta nell’esplosione del pianeta dei Von Salza.
Si era infatti rifugiata in una bolla spaziotemporale dove aveva vuto il tempo di farsi operare dai suoi robot (come si vede in un disegno che è un perfetto omaggio a Dali, qui a lato >), sostituire il cuore- bomba e percio’ sopravvivere.

Tornata dal figlio, che aveva sofferto profondamente per la sua perdita, si offre di aiutarlo usando le sue arti magiche per far ritornare lo spirito nel corpo dell’amata Oda.
L’”operazione” pare riuscita, Oda è viva e ancor più innamorata di Aghnar, ma Honorata – spossata per l’energia usata - si ritira nei suoi appartamenti chiedendo di non vedere nessuno. Nel frattempo, Oda resta incinta e partorisce un maschietto.
Aghnar, felice, lo porta a vedere alla madre e scopre così l’orrenda verità: le brevi apparizioni di Honorata al balcone erano quelel del suo cadavere, mosso da Tonto. L’”operazione” a cui aveva sottoposto Oda non le aveva reso lo spirito, ma aveva trasferito il suo nel corpo della nuora.
La sua tensione verso la continuazione della casta dei Meta-baroni non si era fermata nemmeno davati a quello che Aghnar, con la ragione del cuore, definisce un incesto dell’anima se non del corpo.
Pazzo di rabbia, l’uomo stacca la testa del figlio, sede dello spirito e quindi incestuosa, ma salva il corpo che è, dal punto di vista dell’eredità genetica, per metà dell’amata.
Ma il piccolo non muore, Honorata infatti lo collega a un computer: nasce così colui che sarà destinato ad essere il futuro Meta-barone: Testa d’Acciaio.

Recensione a cura di  Federica

Per le immagini :© 1999 Alessandro Editore Srl, Bologna
© 1997 Humano S.A., Genève  © Juan Gimenez e Jodorowsky