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Le
quattro casalinghe di Tokyo |
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La copertina : |
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Titolo
originale : Out
Editore
giapponese : Kodansha
Traduzione dal
giapponese di Lydia Origlia , 2003, 18 €,
Neri Pozza Editore
(ISBN: 88-7305-817-5)
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La
pazienza di Yaoyoi, della dolce e graziosa Yaoyoi, si è rotta
oggi improvvisamente come un filo. Nell’ingresso di casa,
davanti alla faccia insopportabilmente insolente di Kenji, il
marito che ha dilapidato tutti i suoi risparmi, Yaoyoi si è
tolta la cinghia dei pantaloni e l’ha stretta intorno al
collo del disgraziato. Kenji ha tentato di afferrare la
cintura, ma non ne ha avuto il tempo. La cinghia gli è
penetrata subito nella carne.
È stato buffo vedere come il collo di Kenji si sia piegato
all’indietro e le mani abbiano cominciato ad annaspare
disperatamente nell’aria. Sì, buffo, veramente buffo, poiché
un uomo così, un infelice che beve e gioca, non si cura dei
figli, è attratto da donne impossibili e picchia la moglie,
non meritava certo di vivere!
Le gambe abbandonate storte sul pavimento di cemento
dell’ingresso, accasciato sulla soglia, la testa tutta
girata, Kenji, a un certo punto, non si è mosso più. Yaoyoi
gli ha messo allora una mano sul collo per sentire le
pulsazioni. Niente. Sul davanti dei pantaloni ha visto una
macchia bagnata. E ha riso, stupefatta della forza furiosa,
della crudeltà di cui era stata capace. Ha riso anche quando
Masako e Yoshie, le fedeli amiche, l’hanno aiutata
trasportando il cadavere a casa di Masako, tagliandolo a
pezzetti e gettando poi i resti in vari bidoni d’immondizia.
Straordinario thriller che ha per protagoniste quattro amiche
(la dolce e graziosa Yayoi, l’ intelligente e coraggiosa
Masako, Yoshie, la madre angariata da una figlia capricciosa e
da una suocera invalida, Kuniko, la trentenne derubata dal
marito e minacciata da un usuraio) che si conoscono in una
puzzolente fabbrica di cibi precotti e che scoprono insieme il
gusto della rivolta e il fascino e il business del crimine,
Le quattro casalinghe di Tokyo, come accade spesso nei
buoni romanzi polizieschi, illumina ciò che accade in un
mondo in cui la tradizione si rompe come la pazienza di
Yaoyoi: improvvisamente come un filo .
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Estratto
dal
libro : Turno di notte |
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Arrivò al
posteggio prima dell'ora stabilita.
Scesa dall'auto
fu avvolta dall'umida, fitta oscurità di luglio. Era forse il
caldo afoso a farle apparire ancora più cupe quelle tenebre.
Masako Katori si
sentì soffocare e levò lo sguardo al cielo senza stelle. La
pelle, che in auto si era mantenuta fresca e asciutta grazie
al climatizzatore, divenne subito sudata e appiccicosa.
Un odore di olio
fritto, proveniente dallo stabilimento di pasti precotti in
cui tra poco avrebbe iniziato il suo turno di notte, si
mescolava quasi indistintamente alle folate di gas di scarico
che giungevano dalla Shin-Oume-Highway.
«Voglio tornare».
Queste parole le
affiorarono alla mente non appena l'odore raggiunse il suo
naso. Non sapeva come le fosse venuta in testa quell'idea, né
dove voleva tornare. Ovviamente non nella casa da cui era
appena uscita. Perché non voleva tornare a casa? E dove
avrebbe voluto andare? La sensazione di avere smarrito la
strada irritò Masako.
Nelle lunghe ore
tra la mezzanotte e le cinque e mezzo del mattino avrebbe
dovuto riempire di cibo le scatole che le sarebbero passate
davanti sul nastro trasportatore, senza un attimo di pausa. La
paga oraria era alta, per essere un'attività a part-time, ma
il lavoro era faticoso, poiché la costringeva a rimanere in
piedi. Non si sentiva per niente in forma: non era la prima
volta che, al pensiero della sfacchinata che l'aspettava,
veniva assalita dai crampi. Tuttavia quella notte provava una
sensazione diversa, indefinibile.
Si accese una
sigaretta, e per la prima volta le venne in mente che lo
faceva per coprire l'odore dello stabilimento. L'edificio
sorgeva solitario alla fine della strada che costeggiava il
muro grigio di una gigantesca officina meccanica, nel cuore di
Musashi-Murayama. Intorno non vi erano che campi polverosi e
piccole autofficine, disseminate in un territorio piatto su
cui dominava un cielo immenso. Il parcheggio si trovava a tre
minuti a piedi dalla fabbica, oltre l'area desolata dello
stabilimento.
Per costruirlo si
erano limitati a spianare un ampio terreno e a segnare
provvisoriamente i posti per le auto con strisce di plastica,
ricoperte a tratti di polvere e sabbia e poco visibili. I
furgoncini e le utilitarie degli operai erano posteggiati alla
rinfusa.
Era praticamente
impossibile accorgersi se qualcuno era laggiù in agguato,
nascosto nell'ombra dei cespugli o delle auto. Quest'idea
rendeva il luogo ancora più inquietante. Masako si guardò
intorno con circospezione e chiuse a chiave la macchina.
Udì uno stridio
di gomme e la luce gialla dei fari illuminò per un attimo i
cespugli. Una Golf cabriolet verde con la capote sollevata
entrò nel parcheggio e si avvicinò. La faccia pienotta di
Kuniko Jonouchi accennò un inchino.
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©
1997 by Natsuo Kirino
© 2003 Neri
Pozza Editore, Vicenza
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Risoluzione
consigliata : 1024x768 ; colori : true color (32 bit) |
Ultima
modifica :
10/03/08 22.19.36 |
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il materiale (immagini, testi, marchi) qui riprodotti hanno il
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