L'innovativa
maestra del giallo finalmente tradotta anche in Italia
Ad
incontrarla, comunica sensazioni di grande sicurezza, di
scrittrice che sa dove vuole arrivare. Ad ascoltarla,
trasmette immediatamente la forza interiore propria delle
donne giapponesi, celata di solito in modi discreti e in
sentimenti appena accennati. A leggerla, si scopre, espresso
talora brutalmente e sempre con spietata e aggressiva
sincerità, il Giappone reale di oggi, non quello
dell'esotismo di maniera o filtrato in metafore fascinose e
sottilmente ingannevoli. E si comprende perchè da circa 20
anni i suoi romanzi siano tutti di grande successo.
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Lei è finalmente
approdata anche in Italia con uno dei suoi lavori più
choccanti, "Out", pubblicato di recente
dalla casa editrice "Neri Pozza" con il
titolo, un pò di maniera, "Le quattro casalinghe
di Tokyo". Come è di maniera l'immagine di donna
in kimono sulla copertina. In stridente contrasto con
la vicenda narrata di quattro donne, operaie nel turno
notturno di una fabbrica di cibi pronti, che cercano
di fuoriuscire da una vita segnata dal nulla
ripetitivo degli obblighi familiari e del duro lavoro
sottopagato. E lo fanno diventando tutte complici, con
un senso iniziale di gratificazione, dell'assassinio
del marito commesso da una di loro.
Uno dei punti di
partenza dei miei romanzi è la consapevolezza che
nascere e vivere da donna nella società giapponese è
una cosa estremamente difficile. Perchè la donna in
Giappone non è mai se stessa, ma sempre qualcosa
d'altro, il riflesso di quello che vogliono,
desiderano o sognano gli uomini. Benchè siano educate
a scuola a credere di potersi comportare da uguali in
piena libertà e avanzare nella società e nei posti
di lavoro come gli uomini, le donne, appena si
sposano, si rendono conto che tutto questo non è
vero. E allora scattano meccanismi che possono
portarle a commettere atti estremi, "fuori"
(out) dalle norme e consuetudini.
Quali sono i suoi
modelli letterari o i suoi scrittori preferiti?
Confesso di non
avere particolari modelli letterari o scrittori
preferiti giapponesi e stranieri, anche se leggo,
ovviamente, molto.
Lei è maestra
nell'unire alla suspence dei più intriganti romanzi
polizieschi una penetrante analisi psicologica e
sociale dei suoi personaggi, che sfuggono,
praticamente tutti, ai canoni del romanzo moderno,
fondato su protagonisti coerenti e logici.
Il noto critico
letterario Daisuke Hashimoto ha scritto di recente che
sono l'unica vera voce innovativa nella nostra
letteratura degli ultimi 20 anni. Dice che ho
reinventato la figura letteraria della donna
giapponese calandola dentro le donne reali che vivono
e lavorano. Forse ha un pò esagerato, ma c'è
qualcosa di vero...
Un giudizio che
sorprende solo quanti ancora non hanno letto le sue
opere, attratti da altre voci di grande successo in
Occidente, e anche in Italia, come Banana Yoshimoto e
Haruki Murakami... Cos'è per lei il
"crimine"?
Il crimine è una
crepa, un vuoto di moralità e valori che permette di
illuminare, come in un flash, gli aspetti profondi
della realtà. In "Out", ad esempio, le
quattro donne protagoniste mostrano l' esistenza nel
Giappone contemporaneo di classe sociali abbastanza
rigide. E come alle donne vengano riservati i lavori
peggiori e meno retribuiti: sono pagate molto meno dei
mariti e degli stessi figli. Discriminazioni esplose a
causa della crisi economica degli ultimi 10 anni. Dal
1989 al 1991 i casi di assassini perpetrati da donne
in Giappone furono sette. Negli ultimi tre, 30...
Intanto la sua
attività non conosce soste. Il suo ultimo romanzo,
appena uscito in Giappone, dal titolo
"Grottesco", affronta la storia, veramente
accaduta, di una nubile dalla doppia vita: di giorno
donna in carriera in una prestigiosa società di
consulenza economica, di notte prostituta per libera
scelta. Uccisa strangolata all'età di 39 anni, da un
cliente notturno, un giovane clandestino cinese,
piombato dalla miseria della Cina contadina ai falsi
sogni di ricchezza e guadagni facili del mondo
supersviluppato...
E' il tema
universale dell'eterna lotta tra individuo e società,
che semina vittime tra chi non riesce a comporre e
superare la contraddizione.
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