Distesa,
come Roma, su colli, fra le due sponde della Moldava, protetta
a nord dai monti, per cui gode di un clima assai mite, Praga
sin dal medioevo era considerata una delle più belle città
del mondo; per il fascino dei ricordi storici e lo splendore
dei monumenti è ancor oggi definita "la città
d'oro". Dei due castelli di Vyšehrad e di Hradcany,
intorno ai quali sorse la città, l'uno fu sede, secondo le
fonti storiche, dei più antichi principi di Boemia (IX sec.),
l'altro, dal X sec. in poi, fu dimora dei sovrani e centro
politico, religioso e amministrativo. Situato sulla riva
sinistra della Moldava, il castello di Hradcany racchiude
all'interno della cinta muraria, oltre a numerosi palazzi ed
edifici militari e amministrativi, la grandiosa cattedrale di
San Vito. A sud di questo primitivo centro fortificato sorse
nel XIII sec. la Malá Strana (Città Piccola), ricca di
chiese e di palazzi, collegata mediante il gotico ponte di
Carlo con la Staré Mesto (Città Vecchia), l'antico centro
commerciale attiguo ai quartieri dei mercanti cèchi, al
quartiere tedesco e al ghetto. La Staré Mesto, situata sulla
riva destra della Moldava, conserva l'aspetto di una vecchia
città, con le sue strade strette e i suoi monumenti civili e
religiosi: il Palazzo Municipale, la chiesa di Nostra Signora
del Týn e l'antico caravanserraglio. Carlo IV nel xiv sec.
diede a Praga un decisivo impulso urbanistico, creando il
primo nucleo della Nové Mesto (Città Nuova), facendo
costruire il nuovo Palazzo Municipale, fondando con decreto
del 1347 l'università, entrata in attività l'anno seguente,
sul modello di quella di Parigi, aggiungendo nuove
fortificazioni e torri al complesso di Hradcany, Malá Strana
e Staré Mesto.
La rivoluzione industriale portò alla formazione di quartieri
squallidi come quello di Karlín , sulla riva destra del
grande meandro della Moldava, o quello di Smíchov, sulla riva
sinistra. Contemporaneamente si svilupparono anche quartieri
residenziali, particolarmente in posizione collinare lungo la
strada per Brno. L'inizio del xx sec. e il periodo della prima
Repubblica Cecoslovacca segnarono un ulteriore sviluppo
urbanistico.
Con Praga capitale, e con il conseguente sviluppo demografico,
furono tentate le più diverse esperienze urbanistiche,
limitate però ai vari quartieri, senza un preciso piano
regolatore per tutta la città. La parte orientale si compone
soprattutto di quartieri a grandi edifici, che si estendono
anche verso sud a Vyšehrad, attorno agli istituti e
laboratori annessi all'università Carlo. A nord di Hradcany,
sulla riva sinistra, fu edificato all'inizio del xx sec. un
quartiere costituito da edifici signorili, per le famiglie più
agiate della nuova classe industriale e dei commercianti. La
città continua ad accrescersi, espandendosi lungo le strade
che risalgono l'altopiano, a ovest della Staré Mesto, fino
alla Montagna Bianca (Bílá Hora) e verso Kobylisy, mentre in
direzione sud raggiunge i centri di Libuš e di Kunratice.
Praga conserva testimonianze di tutti gli stili
architettonici, ma ha ricevuto la sua impronta più
particolare soprattutto in due epoche: quella gotica e quella
barocca. Dello stile romanico restano la rotonda di San Vito
(X sec.), la rotonda della Santa Croce (XII sec.) e la chiesa
di San Giorgio. In epoca gotica furono eretti numerosi
monumenti: oltre alla chiesa di San Francesco nel convento
delle clarisse della beata Agnese (1233-1253), prima
affermazione del gotico in Boemia, fu costruita, per
iniziativa di Carlo IV, la cattedrale di San Vito, opera di
Mathieu d'Arras e di Peter Parler (all'interno, importanti la
cappella di San Venceslao, l'oratorio di Ladislao II Iagellone
I, il sepolcro d'argento di San Giovanni Nepomuceno), la
chiesa di Nostra Signora del Týn (1370-1510), la chiesa di
Santa Maria di Karlov, con il convento degli agostiniani
(1350-1357), a pianta ottagona, opera di Peter Parler, e la
sinagoga. Tra gli edifici civili, oltre all'ampliamento del
castello, dovuto a Carlo IV, sono notevoli il ponte di Carlo
(1357), costruito da Peter Parler, cui in seguito furono
aggiunti gruppi plastici barocchi; la torre delle Polveri
(1475), con ricca decorazione in gotico fiammeggiante; il
municipio della Staré Mesto (1338), distrutto in parte
durante la seconda guerra mondiale, di cui resta il celebre
orologio, restaurato, e il municipio della Nové Mesto.
L'epoca barocca deve in un primo tempo ad artisti italiani e
in seguito ad artisti locali la costruzione di altri splendidi
monumenti architettonici, fra cui la chiesa di Nostra Signora
della Vittoria (la più antica testimonianza barocca di Praga,
iniziata nel 1611); la chiesa di Loreto (1626-1736), ricca di
statue e dipinti; la chiesa dei cavalieri della Croce,
dedicata a San Francesco (1678-1687), con all'interno il
Giudizio universale di Reiner; San Nicola (1704-1745), la più
imponente delle chiese di Praga, massima espressione del
barocco locale.
Nel XIX sec. Praga si arricchì di edifici costruiti in stile
rinascimentale: il Teatro Nazionale, il Museo nazionale, ecc.
Nel 1915 fu innalzato al centro della piazza della Staré
Mesto il monumento a Giovanni Hus.
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