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biografia, stile e temi
nell'articolo di
Silvia
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Links
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Feltrinelli , il sito ufficiale dell'editore italiano
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>
Melancholia, Banana Yoshimoto Page , un sito amatoriale con molte
informazioni
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Honeymoon |
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La copertina : |
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Titolo
originale : Hanemun
Traduzione dal
giapponese di Giorgio Amitrano ,
2000, 112 p., Lit. 20000,
"I Canguri" , Feltrinelli
(ISBN: 88-07-70117-0)
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Sin
da piccola ho sempre amato il giardino di casa mia. Non era
particolarmente grande, ma in rapporto alle dimensioni della casa
ricopriva una superficie abbastanza ampia.
Mia madre era appassionata di giardinaggio, così c'erano svariate
piante dai frutti commestibili, pietre ornamentali disposte in forme
complicate, e alberi che davano fiori in ogni stagione. Perciò il
giardino aveva diverse facce.
E in quel piccolo mondo c'erano molti posti dove potevo sentirmi a
mio agio. Il giardino mi era molto caro, e da bambina mi sedevo o mi
stendevo direttamente per terra con tutti i vestiti. Poi, diventata
grande, quando avevo il tempo di sedermi in giardino, portavo sempre
con me una stuoia da mettere sotto e qualcosa da bere. Stai lì
senza fare niente eppure non ti annoi, si stupivano mia madre, mio
padre e Hiroshi, e io davvero non mi annoiavo: guardavo il cielo
così vasto, poi il muschio e le formiche ai miei piedi, e quando
tornavo di nuovo a guardare il cielo, il suo colore e la posizione
delle nuvole erano cambiati. Osservavo per un po' queste
impercettibili trasformazioni del mondo, poi guardavo la luce che
colpiva la mia mano, e in questo modo il tempo passava a una
velocità impressionante.
A forza di guardare nel corso degli anni sempre lo stesso paesaggio,
ogni tanto quando ero lì mi capitava di non sapere più che età
avevo. Seduta con la schiena appoggiata a una roccia, alzavo lo
sguardo verso il cielo, i grandi rami e le foglie, e poi lo posavo
sulle formiche, i ciottoli, la terra. Così facendo finivo col
perdere anche il senso delle mie dimensioni fisiche, e questo mi
dava una grande felicità. A volte, quando mia madre tornava dalla
spesa e mio padre rientrava dal lavoro prima del solito, mi
trovavano in giardino. I miei genitori sapevano per esperienza che
quando il tempo era bello non mi piaceva stare in camera. Nelle
belle giornate ero già una parte del giardino. Entrando dal
cancello, mi salutavano senza nessuna sorpresa.
A volte veniva anche Hiroshi. Ma lui non entrava mai dal cancello.
Scavalcava la palizzata di bambù. Siccome non ci vedeva molto bene,
mi guardava sempre con un'espressione incerta, socchiudendo gli
occhi per essere sicuro che fossi io. Sorridevo. Anche lui
sorrideva. Tutta la nostra storia, da quando ci eravamo incontrati
la prima volta, dall'infanzia fino all'età adulta, è scritta in
quel sorriso. Quando si fa la stessa cosa per molto tempo, si crea
una strana profondità. I nostri sorrisi ne sono un perfetto
esempio. In un attimo siamo attraversati da una comunicazione così
profonda che è impossibile immaginare qualcosa di più nuovo e più
bello.
Quando questo accade, mi sembra davvero di trovarmi in un luogo
senza pareti e senza soffitto. Noi, abbandonati da tutto, incluso lo
scorrere del tempo, soli al mondo, ci guardiamo negli occhi. Mi
sembra di sentire una musica, di aspirare il fresco odore dell'erba.
Solo i sensi, solo i nostri spiriti, in questo mondo senza pareti,
sotto questo cielo immenso, si confrontano. Senza età, senza
distinzione di sesso, con una sensazione di solitudine, ma di grande
spazio.
Quando, dovunque io sia, vengo presa dall'inquietudine, nel mio
spirito ritorno al giardino. Il giardino è il punto dal quale sono
partite le mie sensazioni, lo spazio, eternamente immutabile, dove
trovo la misura delle cose.
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Manaka,
ventitré anni, è cresciuta in una casa circondata da un grande
giardino, a pochi passi dalla casa di Hiroshi che, dopo essere stato
il compagno di giochi dell'infanzia e l'amico intimo
dell'adolescenza, è diventato suo marito. La loro vita sembra
procedere senza scosse fino alla morte del nonno di Hiroshi con cui
il ragazzo ha sempre vissuto, dopo essere stato lasciato da entrambi
i genitori che avevano deciso di entrare a far parte di una setta
religiosa in America. Nel mettere a posto la casa del nonno,
emergono particolari che gettano una luce sinistra sullo spirito
della setta e che spiegano le angosce da cui Hiroshi è talvolta
sovrastato. Per cercare di ritrovare serenità, i due giovani
partono per una seconda luna di miele alla volta dell'Australia,
dove la madre di Manaka vive da anni dopo aver abbandonato il padre
e la figlia. In occasione dell'incontro, la madre spiega alla figlia
il motivo della sua fuga: l'innamoramento del marito per un'altra
donna. In questa atmosfera di rivelazioni intime, anche Hiroshi
riuscirà a raccontare la propria tragedia: il suicidio dei genitori
e di tutta la loro setta, dopo la scoperta da parte delle autorità
che all'interno della comunità religiosa si svolgevano degli
omicidi rituali.
Honeymoon ripropone temi già noti ai lettori di Banana, la famiglia
allargata, le nuove religioni, il suicidio, la morte delle persone
care, ma aggiunge anche una nota diversa alla produzione della
scrittrice: qui si concentra su pochissimi personaggi e, anche
quando la scena si sposta altrove, la vita continua a svolgersi
dentro il cerchio magico di un rapporto di coppia che ha come centro
il microcosmo incantato del giardino. Il male riesce a insinuarsi in
questo tranquillo ecosistema che ha solo una fragile palizzata di
bambù a difenderlo dalle brutture del mondo, ma i protagonisti
riescono anche a liberarsene.
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©
1997 by Banana Yoshimoto
© Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano
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Risoluzione
consigliata : 1024x768 ; colori : true color (32 bit) |
Ultima
modifica :
14/03/08 20.20.33 |
Tutto
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solo scopo di recensione / divulgazione e non si intendono
quindi ledere i diritti di ©
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